Ridurre gli sprechi alimentari negli eventi si può e conviene

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Ridurre gli sprechi alimentari negli eventi non solo è possibile, ma è anche incentivato dalle normative italiane attraverso incentivi fiscali. In molti hanno già scelto di destinare il cibo non utilizzato durante i congressi, le cene di gala, i meeting aziendali a coloro che non possono acquistarlo.

È stato proprio lo spreco alimentare il tema centrale del convegno che Federcongressi&eventi Lombardia ha tenuto lo scorso 10 dicembre a Milano: nell'evento, finalizzato ad informare e sensibilizzare sulle buone pratiche per ridurre gli sprechi, sono interventi diversi attori che si occupano del recupero degli alimenti in eccedenza.

Giuliana Malaguti, responsabile del Banco Alimentare, ha spiegato che l'eccedenza alimentare nella ristorazione ha tre cause principali: l'errata pianificazione del numero dei pasti, l'errata preparazione delle pietanze e l'abbondanza che caratterizza il mondo degli eventi.

Grazie alla legge 155 del 2003, che permette alle ONG di consegnare gli alimenti recuperati senza essere sottoposti ad ulteriori controlli, Banco Alimentare ha potuto raccogliere e distribuire cibo ancora in ottime condizioni a novemila strutture, assistendo 1,9 milioni di persone bisognose.

Francesco Colicci, co-fondatore di Equoevento, onlus che si occupa del recupero delle eccedenze alimentari negli eventi, ha raccontato che in 6 mesi di attività sono stati distribuiti 6000 pasti a 300 strutture caritatevoli di Roma.
Ma come si raccoglie il cibo in eccesso? Le pietanze non consumate sono poste in vaschette di alluminio e poi abbattute in un abbattitore di temperatura. Le vaschette vengono etichettate e conservate al freddo per poi essere ritirate. In mancanza di un abbattitore, Equoevento si impegna a raccogliere ugualmente e a consegnarle a strutture che ne garantiscano il consumo entro un'ora.

Giulia Proietti, presidente di Equoevento, aggiunge che non vi sono costi per chi dona il cibo in eccesso e che "la legge del 2005 consente di dedurre dall’imponibile, fino a un massimo del 10% di quest’ultimo, il valore del cibo donato, calcolato secondo il prezzo di vendita di listino”.

Il congresso ha infine presentato due importanti case history: quella dell'Hotel Principe di Savoia di Milano, che collabora da 10 anni al programma Siticibo, e quella di Lago Maggiore Green Meetings: un'interessante sperimentazione in cui sono stati coinvolti il Grand Hotel Dino di Baveno, l'Hotel Regina Palace e il Grand Hotel des Iles Borromees di Stresa, ha permesso di raccogliere con successo prodotti da forno e colazione e di consegnarli alla Casa di Nazareth di Gignese.

Così Roberta Costi, Camera di Commercio del Verbano Cusio Ossola, ha commentato i risultati della sperimentazione: “I risultati sono stati molto positivi. Una delle strutture sta proseguendo nell’attività, e poi abbiamo creato consapevolezza, nel territorio e fra gli operatori, sul tema del cibo, facendo rete con altre organizzazioni locali che si occupano di questi temi e generando un contesto territoriale più votato alla sostenibilità, anche negli eventi".

Fonte: http://www.eventreport.it/stories/mercato/104188_lo_spreco_di_cibo_negli_eventi_si_pu_ridurre_ecco_come_e_con_quali_incentivi_fiscali/